CBD e doping: il cannabidiolo non è una sostanza dopante
Negli ultimi anni, moltissimi passi avanti sono stati fatti per sdoganare il CBD nello sport. Il cannabidiolo è una sostanza utile sotto moltissimi punti di vista e nel 2018 la WADA (World Anti-Doping Agency) ha ufficialmente escluso il CBD dalle sostanze dopanti.
E In Italia come funziona? Il cannabidiolo è considerato sostanza dopante o no? Qual è la relazione tra CBD e sport?
La WADA esclude il CBD dalle sostanze vietate
È inizio 2018 e l’Agenzia mondiale antidoping, la WADA, esclude il cannabidiolo dalle sostanze vietate. È il via che molti attendevano per adeguare la normativa anti doping in vari Paesi.
La World Anti-Doping Agency è una fondazione mista pubblico-privata creata a Losanna nel 1999 per volontà del Comitato Olimpico Internazionale allo scopo di coordinare la lotta contro il doping nello sport.
Nel 2018 la lista pubblicata parla chiaro. Tra le sostanze considerate dopanti sono inclusi tutti i cannabinoidi, naturali o sintetici.
Per esempio i prodotti della cannabis come hashish e marijuana, il THC (tetraidrocannabinoide) sia naturale che sintetico e tutti quei cannabinoidi sintetici che mimamo gli effetti del THC. A questa lista, però, è esplicitamente escluso il CBD. Il CBD è ammesso nello sport, per la gioia di moltissimi atleti, professionisti e amatori.
CBD e doping in Italia: com’è la situazione oggi
Anche in Italia, dal 2019, il CBD non è una sostanza dopante. Il decreto n° 221 dell’11 giugno 2019 esclude il cannabidiolo dall’elenco delle sostanze proibite e dopanti in ambito sportivo.
L’allegato II, sezione I, del decreto n° 221, include inoltre tutti i cannabinoidi come sostanze dopanti ma solo in gara, cioè nell’intervallo di tempo che intercorre tra le 12 ore precedenti la competizione e la fine della stessa, ivi compreso il tempo necessario alla raccolta dei campioni biologici.
CBD e sport sono finalmente possibili, anche durante le gare. Data la normativa, è fondamentale quindi assumere solo CBD di altissima qualità, con un processo produttivo chiaro e certificato e privo di THC.
Quali sono gli effetti del cannabidiolo per gli sportivi?
Sono decenni che il dibattito sul CBD nello sport si è acceso. Gli effetti sono numerosi e tutti positivi. La decisione di escludere il CBD dalle sostanze dopanti è risultato di anni di numerose ricerche scientifiche che confermano i benefici del CBD per gli sportivi.
In particolare, il cannabidiolo è molto importante per recuperare dagli sforzi fisici e dagli stati infiammatori, senza effetti collaterali e soprattutto senza alterare le funzionalità cognitive.
Il CBD ha infatti una forte proprietà antinfiammatoria e analgesica, il che lo rende l’alleato ideale per quegli sportivi che intendono recuperare uno sforzo muscolare intenso senza dover ricorrere ai ben più dannosi farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Insomma, un aiuto naturale, potente ed efficace anche per gli sportivi. Non male, no?